La manifestazione, avrebbe
avuto luogo in località "Boschetto Santucci", giunta alla
venticinquesima edizione è tanto da costituire ormai un punto di
riferimento annuale nel panorama estivo delle sagre abruzzesi.
Si parlava all'inizio del "tocco in più" della sagra di Navelli: il
riferimento è al Palio degli asini, un'altra consuetudine, che si
sarebbe tenuto il pomeriggio alle 18. Per reclamizzare l'evento
alcuni animali erano presenti nella piazza del paese. Donatella e
mamma ne hanno avvicinato uno e hanno regalato all'animale, che
mostrava di gradire, delle caramelle,rischiando l'incolumità delle
falangi. Abbiamo chiesto informazione e ci hanno detto che data la
scarsità di questi animali venivano ingaggiati da altre regioni e
portati a Navelli per il palio. Rusina, questo era il nome dello
splendido esemplare visibile in piazza, proveniva dalla lontana
Sardegna. La sera sarebbero stati montati dai rappresentanti delle
contrade del borgo in costume tipico e avrebbero preso il via
per la singolare tenzone. La quindicenne che accompagnava l'asino ci
dice che stasera saranno appunto saranno le ragazze di Navelli
a montare i non sempre docili animali e che la competizione sarà
arricchita dalle coreografie degli sbandieratori di Castel Madama e
dalle belle scenografie ove avranno risalto bambine che
rappresentano i ceci e le donne e lo zafferano.
Lo Zafferano di
Navelli
L’«oro rosso» di Navelli è
proprio lo zafferano e l'originale è prodotto proprio qui ed è il più
prezioso in Abruzzo circa 10 mila euro al chilo. La strada
avvicinandosi al paese, corre dritta nella piana riarsa. Pietre
calcaree al bordo dei campi arati da poco tra antichi castelli
diroccati e case sparse qua e là. Fra cespugli rossi di bacche della
rosa canina e ciuffi d’erba spunta qualche piccolo fiore lilla: sono
i pochi Crocus Sativus scampati alla meticolosa raccolta di fine
ottobre. Muti testimoni di una risorsa che ha reso famose nei secoli
queste terre brulle a trenta chilometri da L’Aquila: lo zafferano.
Siamo sull’altopiano di Navelli, da alcuni ribattezzato con sintesi
riduttiva l’«altopiano del risotto». Eppure c’è ben più del risotto
negli orizzonti dei contadini che con fatica coltivano ancora i
fiori dell’ oro rosso. Lo zafferano è un prodotto prezioso e quello
di Navelli è unico nel suo genere. Il più pregiato al mondo, dicono
i puristi della cucina delle spezie. E almeno sotto il profilo
economico
 |
nessuno può
negarlo: quest’anno pare che il prezzo è cresciuto
dai 7 ai 9-10 euro al grammo, più del tartufo.
Vabbene che per fare un chilo di zafferano ci
vogliono i pistilli di 230 mila Crocus, estratti a
mano, un fiore dopo l’altro, dai pazienti abitanti
della piana. Ma il compenso vale la fatica. La
raccolta è finita, e anche la lavorazione. Fino a
pochi giorni fa un centinaio di famiglie di Navelli
passavano i pomeriggi chine sui tavoli di marmo,
nelle grandi cucine scaldate dai camini su cui viene
essiccato il fiore, a estrarre il loro tesoro da
montagne di delicati petali. Sono trent’anni che
pastori e contadini sopravvivono in queste terre
povere grazie allo zafferano. A portarcelo era
stato, nel XIII secolo, il monaco Santucci,
dominicano Inquisitore al Tribunale di Toledo,
originario di Navelli. Dalla Spagna aveva
contrabbandato i bulbi del prezioso fiore La spezia
era cosi preziosa che con le gabelle sul
suo commercio si riuscì a pagare la costruzione della basilica di
San Bernardino (1454) a L’Aquila. |
|
Il
Palio di Navelli - Il giorno dopo
 |
Ieri lunedì 20 Agosto 2001,
erano presenti cinquemila persone a Navelli. Ru Ponte vince il Palio
degli asini. Un grandissimo successo di pubblico ha caratterizzato
la giornata conclusiva della venticinquesima sagra dei ceci e dello
zafferano, a Navelli. Le attenzioni,
però, erano tutte rivolte al tradizionale Palio
degli asini, parodia di quello più famoso
di Siena, manifestazione di grande richiamo
folcloristico. La 21ª edizione della competizione
tra le contrade di Navelli l’ha vinta un ragazzino:
Luca Federico, 14 anni, alla sua prima
partecipazione, in rappresentanza della contrada "Ru_Ponte".
Luca, il più giovane tra i "cavalieri", ha cavalcato
"Ughetto", un asino di razza sarda nato a Navelli
trenta mesi fa, alto un metro e 10 centimetri al
garrese. Da registrare il vero boom di presenze:
circa 5 mila spettatori hanno infatti gremito la
piazza, scenario fino a ieri della sagra dei ceci e
dello zafferano, in località "Boschetto Santucci".
Tre i giri del "vecchio tratturo" che hanno deciso
la competizione. "Ru Ponte" ha tagliato il traguardo
per primo, lasciandosi alle spalle le altre cinque
contrade: "La piazza", che aveva vinto lo scorso
anno, "Via Ri’ preti", "Le spiagge", "San Pulino" e
"Croce ru’ spedale". |
|
|